“I popoli liberi hanno sempre riconosciuto di aver bisogno più di tutti gli altri della fede; sebbene i preti si siano mostrati spesso ostili alla libertà, non dimentichiamo mai che la religione le è necessaria. " ( Alexis de Tocqueville)

Siamo un gruppo di persone che vivono nella provincia di Ancona e cinque anni fa hanno costituito il club “Occidente” affiliandolo, fino al gennaio 2008 alla fondazione “ Liberal “ di Ferdinando Adornato.
Dall’ottobre 2008 si è federato alla fondazione Magna Carta, con la quale si è deciso di intraprendere un cammino comune nel segno dei valori del liberalismo italiano, che oltre a essere una tradizione politica, rappresenta un sistema di pensiero e di vita.
Scegliemmo come nome “ Occidente” perché ci sembrò il più appropriato, dopo gli avvenimenti drammatici dell’11 settembre e i tentativi in atto in questo inizio di secolo di cancellare l’identità dell’Occidente, rischiando di oscurare la stessa idea di libertà su cui essa si fonda.
La guerra fredda è finita, ma c’è un’altra grave minaccia con cui confrontarsi.
Per contrastarla è necessario rafforzare i legami fra Europa e Stati Uniti e dar vita a un’alleanza in difesa della civiltà.
Si deve chiudere con le ideologie totalitarie del XX° secolo; per far ciò dobbiamo resistere alle sirene del pensiero debole e tornare ancora più indietro nel tempo, all’ispirazione del Rinascimento.
A quel punto di svolta dell’avventura umana che ha dato origine all’idea di libertà, su cui si fonda l’identità dell’Occidente. Identità che ha al centro la persona, non la classe, la razza, lo stato o la natura e che è stata tradita dalla Rivoluzione francese prima e dalle ideologie totalitarie poi.
Abbiamo deciso di percorrere un cammino dove laici e cattolici si incontrano e cercano di recuperare la parola perduta, l’Umanesimo, cristiano e laico, fondati sui “pensieri forti” di Socrate e Gesù.
Ci riconosciamo nelle parole di Lord Acton: “ La mia storia è quella di un uomo che ha iniziato la sua vita credendosi un autentico cattolico e un autentico liberale, e che perciò ha rinunciato a ogni cosa che nel cattolicesimo non fosse compatibile con la libertà, e a ogni cosa che in politica non fosse compatibile con il cattolicesimo.”
Per motivi storici ben noti, in Italia liberalismo e cattolicesimo hanno rappresentato purtroppo due antitetiche concezioni del mondo, per le quali, salvo rare eccezioni, è stato addirittura molto più naturale dialogare con il fascismo e con il comunismo che tra loro.
Le conseguenze di questa ostilità hanno pesato negativamente, non soltanto sulla formazione dello stato italiano, ma anche sulle vicende successive e sulla nostra cultura politica in generale.
A tutt’oggi i valori di fondo della nostra società non sembrano essere affatto quelli “ cristiani e liberali”.
Anzi, viste le nuove sfide che abbiamo sul tappeto, si pensi alla bioetica, alla famiglia, a una certa recrudescenza della “questione romana”, al terrorismo e al confronto tra differenti culture, la necessità di una svolta in direzione di tali valori sembra farsi sempre più urgente.
In fondo, se ci pensiamo bene, è questa preoccupazione che muove il grande discorso di Ratisbona di Benedetto XVI.
L’Occidente deve ritrovare il senso della sua razionalità; deve uscire dal suo relativismo; altrimenti rischia di perdere la propria identità e ciò che di più grande ha saputo costruire nel corso della sua storia: il rispetto per l’inviolabile dignità di ogni uomo e della sua libertà, il pluralismo e le istituzioni dello stato di diritto, tutto quello che oggi cristiani e liberali insieme debbono difendere.
Siamo cittadini marchigiani e sentiamo il disagio di vivere sotto una cappa ideologica che sta omologando tutti gli ambiti della società civile, dopo aver conquistato tutte le istituzioni.
In questi ulti anni abbiamo registrato il consolidarsi di un blocco socio-politico nato dall’incontro del così detto cattolicesimo democratico-sociale, di matrice dossettiana, con le culture azionista e marxista.
Filoni culturali che sono accomunati dal giudizio negativo sul mercato, sul profitto, sull’ Occidente ed in particolare sugli Stati Uniti; considerati l’impero del male e dell’egoismo, responsabili di tutte le ingiustizie del mondo.
Il disegno è stato benedetto dai “ poteri forti” locali, che vedono in questa alleanza una garanzia di pace sociale e di controllo stretto del territorio; dove i soliti gruppi di potere prosperano da decenni, avendo realizzato una pressoché completa sovrapposizione tra mondo economico, rappresentanza politica, istituzioni, settori importanti del mondo accademico e dei mezzi di informazione.
Il club “Occidente” della provincia di Ancona si prefigge l’obiettivo di concorrere con le sue iniziative alla crescita di una aggregazione socio-politico-culturale alternativa, fungendo da catalizzatore di energie e competenze oggi frustate e disperse nella società civile ed in cerca di rappresentanza.
Perché Magna Carta?
Perché il nostro impegno necessita di apporti culturali e politici di qualità, e questo ce lo può garantire, non un rapporto occasionale, ma una collaborazione strutturata con una “officina culturale” come Magna Carta.
Dopo cinque anni di lavoro sul territorio è giunto il momento di concorrere al cambiamento della politica marchigiana e lavorare per la vittoria del Popolo della Libertà nella nostra regione.
Non possiamo rinchiuderci in un provincialismo di corto respiro e autoreferenziale; dobbiamo sfruttare la crisi profonda in cui versa il centro-sinistra e il blocco sociale ed economico che lo ha sempre sorretto, rompendo alleanze ed interessi consolidati.
Questo è il progetto che vogliamo realizzare con Magna Carta per le Marche.

Cordialmente
Il Presidente
Giulio Argalia