L’OMOSESSUALITA’: QUALE SPETTRO METTE IN ANSIA IL MONDO!

Un nuovo fantasma si aggira per il mondo intero e lo mette a soqquadro: l’omosessualità! Se ne parla tanto, ma se ne intende pochino. Spesso è trasfigurata da false credenze e pregiudizi. Discutibili affermazioni di esperti sui mass-media rendono ancora più confusa e problematica la comprensione dell’umano fenomeno.

Da ragazzino, dieci anni circa, lessi il mito biblico della distruzione delle città di Sodoma e Gomorra da parte del Buon Dio per il vizio della sodomia generalizzata che vi era praticata. Pensai , nella mia ingenua ignoranza della sessualità, che Dio fosse cattivo solo perché gli uomini si disinteressavano alle donne e vivevano la sessualità tra soli uomini. Non avevo capito il mito. D’altronde genitori ed educatori facevano a gara a non parlare di argomenti intorno alla sfera umana genitale e sessuale. La sessualità era tabù. Al terzo liceo scientifico il professore di scienze naturali arrivato al capitolo dell’anatomia dell’apparato genitale maschile e femminile disse, con nostro grande gaudio di ingenui studenti, saltiamo l capitolo! Purtroppo nemmeno una figura riguardante il tema del capitolo compariva nel libro … almeno per avere una vaga idea di cosa fosse il mistero!

Le naturali pulsioni fecero il loro lavoro costringendomi a trovare una formazione specifica, da me solo. Rivalutai l’opera sapiente del Buon Dio. Se tutti avessimo praticato l’omosessualità il genere umano si sarebbe estinto. Intuivo che questo non poteva essere permesso. D’altronde mi sarebbe dispiaciuto non essere potuto nascere. Ringraziai, nella mia mente, Dio per l’amore che aveva mostrato verso il genere umano e per la mia personale possibilità di vivere questo mondo. L’interesse del popolo ebraico ad incrementare gli eserciti per la conquista di terre e di popoli suggerirono di condannare l’omosessualità insieme a tutte quelle pratiche, come l’Onanismo, che evitassero la fecondazione della donna.

La condanna biblica dell’omosessualità fu continuata dal Cristianesimo fino ad epoca moderna anche se la storia ci consegna numerosi esempi di papi ed ecclesiastici dediti a simili comportamenti. La scienza inserì la pratica dell’omosex nella patologia. Soltanto da venti anni circa l’OMS ha considerato, ufficialmente, l’omosessualità non più una patologia, ma una condizione-disposizione naturale di uomini e donne. Oggi, finalmente, sotto la spinta culturale e politica dei movimenti gay questa tendenza sessuale ha acquisito una dignità e può essere vissuta per quello che è senza condanna, emarginazione, né punizione di sorta. Ricordo che il grande poeta Oscar Wilde ha fatto due anni di carcere in Inghilterra per la sua omosessualità, condannato da un tribunale inglese. S. Freud ha dimostrato, in una prospettiva psicologica, che l’omosessualità si differenzia dall’eterosessualità solo per la meta: lo stesso genere sex nel primo caso, genere diverso nel secondo. Alcuni etologi, inoltre, hanno scoperto casi di omosessualità anche in alcune specie animali ed hanno fatto perdere efficacia alla tesi che sosteneva essere l’omosessualità un prodotto dei fattori culturali.

Da queste premesse possiamo dedurre un principio generale: la sessualità è determinata fin dall’origine dalla natura ed ogni persona deve viverla secondo la sua inclinazione. In questa ottica concettuale stridono alcune manifestazioni dei movimenti gay. L’orgoglio omosessuale( Gay Pride - l’inglese fa “figo”) è una esagerazione (aggressiva ) senza senso. Orgoglioso di che? Un mio paziente omosessuale, sereno nella sua condizione, era in disaccordo con queste estrinsecazioni ed affermava: “ dov’è l’orgoglio di essere per come si è o di usare mezzi tecnologici per l’orgasmo ?” La posizione saggia è quella prima espressa: ogni persona viva per quello che è e sente senza esibizioni o provocazione ed evitando confusioni.

Un esempio! Qualche decennio fa, quando svolgevo l’educazione sessuale nelle scuole, In terza media, un ragazzo chiese alla sua professoressa d‘italiano la differenza tra l’omosessualità e l’eterosessualità. La risposta, inaspettata e stupefacente, fu: nessuna! Il commento lo lascio al lettore.

Altro esempio! La rivista Cosmopolitan - Giugno 2013 - mostra una serie di coppie celebri in procinto di sposarsi. Tra di esse c’è una coppia composta da due uomini e sotto la scritta marito e marito. Immagino il lettore giovane di fronte a questa babele linguistica e concettuale. Esiste il marito e la moglie che formano una coppia eterosex con possibilità di riproduzione e continuità della specie e coppie dello stesso genere sessuale che sono non riproduttive. Il matrimonio è coerente con la prima tipologia di coppia. Le unioni gay devono essere riconosciute dallo stato, ma sono differenti dalle coppie unite in matrimonio.

Facciamo chiarezza! Il matrimonio, le coppie (eterosessuali)di fatto, le unioni gay sono tutte realtà bio-psico-socio-esistenziali differenti non sovrapponibili e vanno definite nelle loro identità specifiche con precisione.

Il matrimonio segue e persiste nell’ordine della natura, l’unione gay è fondata sulla libera volontà dell’individuo e trova il suo fondamento sul concetto di persona sviluppato, soprattutto, nel mondo nordico a partire dal secolo scorso. E’ giusto riconoscere agli omosessuali la libertà di vivere la sessualità secondo la loro natura, ma nel rispetto delle regole della sana convivenza morale ed etica.

Come afferma Papa Francesco: - chi sono io per giudicare i gay! Non giudichiamo, ma non crediamo nemmeno che l’eterosessualità sia uguale all’omosessualità. Sono condizioni diverse sul piano biologico, psicologico, esistenziale e culturale. L’equiparazione tra le due modalità di vivere la pulsione sessuale, sempre più diffusa nelle trasmissioni dei mass media, è confusa, illusoria, lontanissima dal vero e prevaricatrice della realtà.

Ad esempio ci sono gay che ricattano, pagano le prestazioni, seducono i giovani, importunano al cinema, cercano nelle stazioni rapporti dai-e-vai senza nemmeno chiedere come si chiama il partner etc.

In breve! Ognuno viva l’essere che è con il senso dell’ autonomia e nella responsabilità del suo agire che deve essere rispettoso dell’altro. La violenza non ha distinzione di sesso.

Altro fenomeno rilevante di quest’ultimo decennio è la questione dell’adozione e della maternità- paternità delle coppie gay.

Gli omosessuali(Cobras.com-Blog) sono soltanto un 3% della popolazione mondiale e soltanto 110 è interessato ad una eventuale adozione; ancora meno sono quelli che desiderano la riproduzione mediante le tecniche di fecondazione assistita. Sono davvero poche le coppie desiderose di procreazione. L’omosessuale vuole essere libero, libero di avere rapporti quando vuole e di seguire l’emozione del momento.

La messa al mondo di un figlio è l’esito di un rapporto sessuale tra generi diversi. Il progresso scientifico, tuttavia, ha aperto nuove strade alla riproduzione umana ed ha reso incerta e più indeterminata la distinzione tra naturale ed artificiale. Quello che prima era impossibile: la riproduzione della coppia gay, oggi con la tecnologia messa a disposizione dal progresso scientifico è diventato possibile.

Per avere un figlio la coppie omosessuali maschili possono ricorrere alla madre surrogata (utero in affitto): una donna conduce la gravidanza, fecondata dal seme del maschio omosex. Le lesbiche possono ricorrere all’inseminazione artificiale eterologa usando lo sperma di un donatore, in genere, anonimo. Queste modalità riproduttive delle coppie gay sollevano nuove questioni esistenziali.

Karine ed Elodie, lesbiche, entrambi madri, dopo avere partorito con l’esclusivo ausilio della tecnica dell’inseminazione artificiale, hanno chiesto al governo francese di essere riconosciute come “padri” nei confronti del figlio della propria compagna. In questo modo i classici concetti di madre, padre, famiglia, sono completamente mutati e suscitano tanti interrogativi coinvolgendo questioni morali, etiche, politiche, sociali, economiche, deontologiche etc. I dati raccolti fino ad oggi sono limitati ed insufficienti per dirimerne i dubbi e dare risposte certe.

Gli psicoterapeuti esprimono in gran parte perplessità. Temono che la mancanza di due figure genitoriali dello stesso genere potrebbe avere conseguenze negative sull’identità del bambino generando confusione sull’essere uomo e donna. Alcuni esprimono seri dubbi sulla possibilità di influenzare l’orientamento sessuale del figlio. Pochi altri sostengono che la società non sia pronta ad sostenere questa diversità.(Griglia M. Riv. Sessuologia, Vol. 26, 2002)

Le conseguenze di questi radicali cambiamenti li osserveremo nel futuro. Ai posteri l’ardua sentenza! Oggi, intanto, bisogna orientarsi già verso una diversa forma di organizzazione familiare ed una diversa concezione della funzione genitoriale.

A mio parere, bisogna limitare le possibilità della scienza e della tecnica restando il più possibile nei limiti del naturale. E’ stato già fatto con la restrizione della produzione dell’atomica, il Genoma sottoposto a regolazione, la riflessione sul fenomeno della pecora Dolly, etc.

Immaginare un mondo nel quale la procreazione avviene in provetta e un contesto esistenziale di tipo biblico come Sodoma e Gomorra mi spinge a diventare refrattario-ad-un-mondo-cosi-fatto.

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